
Un' elevata produzione di rifiuti é senz 'altro indice di un alto livello di consumi che non sempre é corretto interpretare come un fattore positivo.Se in generale il livello di consumi può rappresentare un elevato movimento economico e produttivo é tuttavia necessario porre l'attenzione sulla quantità di rifiuti prodotta per unità di materie prime utilizzate , o meglio ancora , in funzione di un bilancio dei risultati ottenuti ( beni e servizi da una parte inquinamento degrado ambientale , e danni diretti ed indiretti sulla salute fisica dall'altra ). Si può dire che la quantità di rifiuti diviene un indice dell'efficienza del sistema produttivo; quanto maggiore essa risulta tanto minore è l'efficienza del sistema.
Parlare di rifiuti oggi significa parlare di attualità , ma di
una attualità "scottante" , di un qualcosa che che fa male all'ambiente
, all'uomo ed alla sua salute.
Tutti noi siamo partecipi in ogni nostra azione di un attentato all'ambiente,
per cui ognuno deve sentirsi responsabile e attento affinchè fatti
fino ad ora successi non si verifichino più.
A partire dai giovani dovrebbero arrivare i primi segnali di collaborazione
"uomo-ambiente".
Allora perchè non partire sensibilizzando i ragazzi già
dal momento di arrivo nelle scuole , di ogni ordine e grado.
Tutti dobbiamo avere l'ambiente "come progetto" , l'ambiente é
di tutti , pensiamo bene quindi prima di sporcare , inquinare , modificare
ciò che madre natura ci ha dato.
Alghero , la città in cui vivo , ha le più belle spiagge
, perfette nella loro naturalezza , quindi cerchiamo di lasciarle così
intatte , profumate di cisto e rosmarino.
L'ambiente naturale si sta degradando soprattutto a causa dell'uso
che l'uomo fa delle risorse.
Per poter parlare di "ambiente che sta male" , mi è bastato
fare una passeggiata attraverso le coste sino in città , osservare
e fotografare cose che farebbero inorridire anche chi di ambiente non se
ne è mai curato.
Lungo le spiagge ho potuto "ammirare" i quintali di barili di plastica
e rifiuti di ogni genere , portati alla deriva dalle onde del mare.
Se vogliamo descrivere una giornata estiva tipo , di un turista sardo
o straniero che sia si svolge spesso e volentieri così : lasciare
il fuoristrada sulle dune dorate , sconvolgere l'ecosistema , arrivare
in spiaggia , scendere verso il mare , spalmarsi creme solari repellenti
ed immergersi nella limpide acque , lasciando che l'olio della crema affiori
in superficie , impedendo così il ricambio di ossigeno.
Che dire poi delle gite in barca lungo la costa , con il natante carico
di ogni ben Dio e lasciare lungo la rottap scie di buste di plasica , brick
di cartone , flaconi vuoti , bottiglie di vetro , lattine ,contenitori
di vivande ed alimenti ,
tutto questo per la gioa di un mondo indifeso quale é il mare.
Io mi chiedo insieme a molti ragazzi della mia età , ci vogliamo
salvare , oppure è bene affogare in un mare di indifferenza
senza che nessuno contribuisca ad imporre le prime regole semplici
che tutti i cittadini dovrebbero sentire come norme di vita civile ?.
Come possiamo noi ragazzi delle scuole fare un progetto di una città
vivibile , sia in mare che in aria ed in terra ?.
Sicuramente non con i buoni propositi , come abbiamo fatto fino adesso
, ma armandoci di regole da osservare e fare osservare .
Dobbiamo essere dei giovani attivi che rispettano e fanno rispettare
tutto ciò che è il loro ambiente.
Già all'interno della scuola si può attraverso dibattiti
ed incontri educare l'alunno a rispettare un bene comune di inestimabile
valore .
Il grado di civiltà di un paese , di una città sicuramente
è dato dal modo in cui i suoi cittadini rispettano e fanno rispettare
ciò che è bene comune , che nessuno può anche volendo
reinventare poichè l'ambiente è unico ed inripetibile.