
Rifiuti provenienti dal mare (foto 1980 Alghero) |
Per affrontare correttamente il problema dei rifiuti occorre , a mio avviso , liberarsi dalla consuetudine tecnico scientifica , dalle pratiche comunemente seguite e porsi a mente libera il problema dei rifiuti nella sua realtà fisica , per poi calarlo nella contingenza della realtà economica e sociale in cui esso si pone. E' quindi veramente arduo dare una definizione scientifica di rifiuto , in quanto il concetto stesso di scarto poco si presta ad essere collocato logicamente nel complesso organico delle rappresentazioni dei fenomeni che costituisce ciascuna branca della scienza , ma meglio si identifica in rappresentazioni parziali e particolari ; in altri termini il rifiuto non è uno "stato fisico" della materia , ma piuttosto una situazione economica contingente. Una prima fondamentale definizione di rifiuto è quella fornitaci dall'articolo 2 del DPR 915 del 10 Settembre 1982 , (legge che costituisce il primo tentativo di disciplinare le attività di smaltimento) : per rifiuto si intende qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali , abbandonato o destinato all'abbandono. L'abbandono di un oggetto più o meno motivato , è sempre a discrezione del possessore e rapportata alla assenza di utilità , reale o presunta , assoluta o contingente. Invece una definizione di rifiuto da un punto di vista ecologico potrebbe essere la seguente : "Si definisce rifiuto tutto ciò che , per le sue caratteristiche fisiche e chimiche e per la sua quantità , non è più interamente ed immediatamente utilizzabile in attività umane o in cicli naturali. |
Carcassa di balenottero (foto 1980 Alghero) |